L’11 Ottobre 2019 a Rimini si è aperto il primo Congresso Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) che riunisce al proprio interno 19 ordini professionali, per un totale di 235mila professionisti sanitari.

Alessandro Beux, presidente FNO TSRM e PSTRP, in uno dei suoi interventi ha detto che “ il fine ultimo e più nobile del progetto del maxi-Ordine è l’inter-relazione”. Fa riferimento ad “una comunità professionale nella quale l’elemento di aggregazione non è la norma e, tanto meno, la convenienza, bensì la reciproca volontà, e capacità, di stare insieme, perché convinti che ciò che ci accomuna viene prima, ed è più importante, di quel che ci differenzia sul fronte professionale”

Al momento tutta l’attività è finalizzata all’inter-professionalità: un ingrediente indispensabile per erogare le migliori prestazioni sanitarie per il maggior beneficio dei pazienti. Fine raggiungibile se saremo capaci di andare oltre la coesistenza fisica ed il mero concetto di multi-professione a favore dell’inter-professione, nella quale i professionisti garantiscono il proprio contributo “all’interno di una reciproca conoscenza, all’interno di una relazione, sulla base di un’identità comune, animati da una visione condivisa”.

L’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin in qualità di “madrina” della legge di riforma degli Ordini, ha dichiarato di essere orgogliosa di vedere tutti questi professionisti uniti ed interpreta questo Congresso al contempo un punto di arrivo e di partenza. L’Ex ministro lo definisce “un lavoro difficilissimo” giunto “a questa conclusione: ora c’è in campo in Italia uno strumento assolutamente innovativo contro l’abusivismo professionale a tutela non solo dei pazienti ma anche degli operatori sanitari, che possono avere da un lato una maggiore protezione deontologica e dall’altro lato un sistema di autogoverno della professione; il maxi-Ordine è pronto per vivere sempre di più all’interno dell’organizzazione del mondo sanitario sia a livello centrale sia a livello regionale”.

In merito alle motivazioni di vanto dell’ex ministro ci sarebbero senza dubbio diverse riflessioni da fare, soprattutto riguardo il “sotto-albo” che in nome di posti di lavoro, ha sdoganato e sanato abusi professionali da sempre impuniti, mal gestiti e mai seriamente regolamentati, tra buchi legislativi, caos decretativo e debolezza rappresentativa delle Associazioni di riferimento, lasciando il solito amaro in bocca in chi si impegna per essere dentro le regole, con sforzi economici, investimento di energie e tempo che restano senza merito, come spesso in Italia accade.

A malcontento superato, senza dubbio  “la questione fondamentale è riuscire a lavorare insieme a un nuovo sistema sanitario che utilizzi in modo corretto le innovazioni tecnologiche: molte sono le idee e la creatività che i nostri professionisti e nostri tecnici possono mettere in campo”, ha spiegato Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina dell’Istituto Superiore di Sanità. Gabrielli ha infatti sottolineato che “le tecnologie digitali sono un importante volano di cambiamento del Sistema sanitario nazionale, che ha una funzione di servizio, ma anche un valore sociale e di sviluppo economico; per raggiungere questi obiettivi, è importante elaborare nuove strategie per organizzare i servizi, uscendo dalla logica della burocrazia gerarchica del secolo scorso per arrivare a un modello a rete”.