Terapia della Mano - Recupero Funzionale - Splinting

Intro

La riabilitazione della mano è una branca specialistica che si occupa delle patologie della mano ed delle disfunzioni dell’intero arto superiore, integrando competenze specifiche provenienti della fisioterapia e dalla terapia occupazionale. In questo ambito sono fondamentali le conoscenze anatomo-patologiche, fisiologiche come il timing di rigenerazione dei tessuti, biomeccaniche e funzionali specifiche della mano. Indispensabile l’integrazione tra studi anatomici, letteratura ed esperienza per una best practice che fa della valutazione, della Terapia Manuale ed del confezionamento dei tutori (o splint) la propria base.


La mano è un organo complesso capace di forza, resistenza, destrezza, velocità e precisione, in grado di effettuare movimenti molto fini come quelli necessari per effettuare una microchirurgia, scrivere e disegnare, suonare uno strumento, realizzare un’opera d’arte come una scultura o un’incisione, costruire utensili o lavorare la creta, effettuare un gesto specifico sportivo e tanti altri. Tutto ciò è possibile grazie alla finezza del controllo neuromuscolare, alla complessità della sua architettura anatomica e biomeccanica, alla presenza massiccia di cellule recettoriali ed alla vasta rappresentazione corticale.
Questa sua complessità la rende unica nella performance ma anche delicata nella gestione quando il suo equilibrio è alterato da un trauma, una immobilizzazione o una patologia.
Per questo motivo è importante rivolgersi a chirurghi e fisioterapisti della mano ogni qualvolta che il suo equilibrio funzionale o strutturale sia alterato.
La fisioterapia della mano è lo strumento che permette di recuperare questo equilibrio attraverso un percorso conservativo, come ad esempio potrebbe accadere in presenza di stati infiammatori, dolorifici, disfunzionali post traumatici o in caso di patologie proprie della mano, infiammatorie o degenerative come artrosi o artrite che non necessitino di chirurgia, al fine di mantenere la funzionalità più a lungo possibile e salvaguardare al meglio le strutture con abitudini corrette ed una sana ergonomia.
La fisioterapia della mano si occupa anche della preparazione pre-chirurgica dei tessuti: in alcuni interventi pianificabili, come ad esempio transfer tendinei, innesti, tenolisi, artrolisi, stap, etc, una buona preparazione del tessuti significa ridurre la probabilità di complicanze post intervento ed accorciare i tempi di recupero.
La fisioterapia della mano è spesso indispensabile nella fase post-immobilizzazione da gesso o post-chirurgica, sin dalle prime 24-48h.  In accordo con il chirurgo della mano il fisioterapista effettua la propria valutazione funzionale, confeziona eventuali tutori e pianifica l’iter riabilitativo per gestire subito edema e dolore e prevenire complicanze come retrazioni capsulari o tendinee, deficit funzionali e sensitivi permanenti, formazione di cheloidi cicatriziali, sindrome del dolore regionale complesso o distrofia simpatico riflessa o algoneurodistrofia.
La fisioterapia si occupa di recuperare il rom articolare, promuovere lo scorrimento dei piani tissutali, del sistema tendineo e nervoso periferico, di riattivare il sistema neuro-muscolo-tendineo, di recuperare deficit sensitivi e funzionali fino all’allenamento specifico in caso di sportivi, musicisti o artisti professionisti.

Il gomito è un’articolazione complessa da un punto di vista biomeccanico perché richiede grande congruenza articolare e stabilità capsulo-legamentosa per svolgere la propria funzione di orientamento della mano nello spazio, permettendo le prese fini e la stabilizzazione dell’arto superiore durante i movimenti quotidiani di sollevamento, trasporto, spinta e lancio.
La riabilitazione del gomito conservativa post traumatica o post immobilizzazione da gesso deve essere precoce per evitare retrazioni capsulari, legamentose, tendinee e cicatriziali che possono residuare in rigidità importanti e conseguenti deficit in flessione ed estensione.
In fase post-chirurgica, per gli stessi motivi, deve iniziare non appena il chirurgo ritenga la riduzione della frattura/lussazione sia stabile a sufficienza da consentire una mobilizzazione cauta e graduale. La collaborazione con il chirurgo è fondamentale per impostare un adeguato piano di trattamento, nei tempi corretti e con i migliori obiettivi raggiungibili.
Una buona riabilitazione non può prescindere da un’attenta valutazione, a partire dalla storia clinica, il tempo e l’evoluzione dal trauma, la presenza di edema e dolore, la funzionalità nervosa, i deficit di movimento, le cause della rigidità.
Una riabilitazione tardiva del gomito ha probabilità molto elevate di recupero parziale del rom, con deficit funzionale importante che, in flessione può arrivare a causare il non raggiungimento della bocca con la mano, mentre in estensione può impedire molte attività hobbistiche e sportive, come lo yoga, tennis, baseball, golf, arrampicata.


Conservativo:
Sindromi Canalicolari: Tunnel Carpaler, Tunnel Cubitale
Disfunzioni della Neurodinamica
Tendiniti: M. di de Quervain, Tenosinoviti, Epicondiliti
Tendinosi
Rizoatrosi ed Artrosi
Distorsioni lievi
Retrazione Capsulo-Legamentose post traumatiche o da immobilizzazione prolungata
Retrazioni Muscolo-Tendinee e Deficit Muscolare da Trauma, overuse o Posture scorrette
Algoneurodistrofia o Sindrome del Dolore Regionale Complesso (CRPS) o Distrofia Simpatico-Riflessa
Artrite Reumatoide
Cicatrici
 
Post-chirurgico:
Fratture e Traumi complessi
Traumi distorsivi
Lesioni legamentose
Lesioni tendinee
Tenosinovite o “dito a scatto”
Lesioni Nervose Periferiche: Nervo Mediano, Ulnare, Radiale
Morbo di dupuytren
Interventi di Artrolisi e Tenolisi
Rizoartrosi ed Artrosi
Deformità: Boutonnière, Dito a martello, Collo di cigno
Artrite Reumatoide
 
Sportivo:
Diversi i traumi sportivi che possono coinvolgere la mano, dalle distorsioni capsulo-legamentose, alle lesioni muscolo-tendinee o della puleggia, alle fratture. Compito del Fisioterapista intervenire prima possibile in modo appropriato, conservativo o post-chirurgico, per gestire l’iter in ogni sua fase al meglio e riportare il professionista al gesto atletico specifico, recuperando il meglio della performance grazie all’integrazione dell’arto recuperato con i sistemi di equilibrio, propriocettiva e controllo motorio globale, sino al ripristino del gesto funzionale completo, in termini di precisione, potenza e velocità.
In ambito sportivo sono piuttosto frequenti disfunzioni da overuse (sovraccarico funzionale) a carico della mano e dell’arto superiore: la ripetitività del gesto non appropriatamente compensata può portare a lesioni, mancanza di controllo motorio, dolore che provocano una ridotta performance o un’impotenza funzionale. Compito del Fisioterapista è gestire queste problematiche quando istauratesi o prevenirle, per quanto possibile, lavorando fianco a fianco con allenatori, istruttori, insegnanti e maestri: in entrambe i casi, un’analisi approfondita del gesto motorio specifico e delle caratteristiche del giocatore,  unitamente ad un programma specifico di allenamento bilanciato, permettono di ridurre il rischio di lesione o disfunzione e migliorare significativamente la prestazione atletica.
 
Musicale e Artistico:
Musicisti ed artisti sono spesso soggetti a disfunzioni da overuse (sovraccarico funzionale) a carico della mano e dell’arto superiore. Tali disturbi insorgono quando si oltrepassano i limiti di carico che i diversi tessuti sono in grado di sopportare. Compito del Fisioterapista è ripristinare gli equilibri muscolari corretti grazie allo studio delle caratteristiche individuali del paziente, del suo gesto specifico sullo strumento, al fine di trovare una mediazione tra le abitudini del musicista o dell’artista  ed un’ergonomia corretta posturale corretto. Quando possibile il Fisioterapista deve prevenire la disfunzione lavorando in progetti che integrino i saperi degli insegnanti di musica o arte con l’analisi del gesto e l’educazione posturale per un programma di studio non affaticante e ben compensato.
 
Pediatrico:
La terapia conservativa o pre e post-chirurgica può essere lunga, impegnativa e noiosa, soprattutto se il paziente è un bambino. Anche loro possono necessitare di un percorso fisioterapico specifico per la mano o l’arto superiore per via di traumi o malformazioni congenite. In entrambe i casi vengono spesso confezionati tutori in termoplastico su misura colorati e vengono proposti esercizi sotto forma di gioco. La collaborazione della famiglia è fondamentale: per questo il terapista insegna ai genitori come gestire la situazione al meglio durante le diverse fasi riabilitative e propone loro giochi mirati agli obiettivi fisioterapici.

Esistono strumenti validati per la valutazione specifica della mano in termini di MOBILITÀ, FORZA, DESTREZZA e VELOCITÀ. Questi strumenti hanno anche valenza in ambito medico-legale.
 
Per ciò che concerne il trattamento oltre ad avvalersi delle tecniche di terapia manuale, La terapia della mano utilizza strumenti e terapie specifiche come:
– confezionamento di tutori statici, dinamici e progressivi
bendaggi per la gestione dell’edema
taping neuromuscolare per il dolore, per la propriocettiva e l’attivazione muscolare
elettrostimolazione per il dolore, il recupero motorio e funzionale, per i deficit da denervazione e sensitivi
paraffinoterapia per vasodilatazione ed ossigenazione dei tessuti, per mio-rilassamento, per tessuti molli e cicatrici
vacumterapia e fibrolisi per il trattamento delle cicatrici
KINETEC o C.P.M. (Continuos Passive Motion) per la mobilizzazione passiva
plastilina, spugne e resistenze graduate (molle ed elastici) per il recupero di propriocettiva, del controllo motorio e della forza
tessuti e granaglie per la desensitizzazione o il recupero dal deficit sensitivo
idroterapia e terapia in H2O per la gestione dell’edema, del movimento e del dolore
mirror therapy

Lo Studio Fisioterapico Viti offre un servizio specialistico nell’ambito della Terapia della Mano, grazie a studi, approfondimenti, educazione continua e pratica clinica dal 1999 ad oggi, in collaborazione con diversi chirurghi della Mano in Italia ed all’estero.
 
Opera in ambito conservativo, pre e post chirurgico. Si occupa recupero funzionale in ambito sportivo ed offre consulenza ad arrampicatori, velisti, golfisti, tennisti, karateki, giocatiri di baseball, etc. Promuove percorsi di prevenzione tramite studio del gesto atletico individualizzato e percorsi di allenamento specifici. Attiva progetti in ambito del Climbing e del Golf.

Si occupa del recupero funzionale in ambito musicale ed artistico, seguendo il recupero di pianisti, violinisti, chitarristi, sassofonisti, pittori, scultori, ceramisti e mosaicisti, etc. Promuove percorsi di prevenzione tramite studio del gesto specifico individualizzato e percorsi di allenamento specifici in collaborazione con insegnanti, Istituti d’Arte, Musica e Conservatori.

Opera a stretto contatto con l’IICM, ha partecipato a diverse missioni in Africa e nei paesi in via di sviluppo, collabora con il CNA (Centro Nazionale Artrosi), ha partecipato alla fondazione della CLIMBING CLINIC e dei progetti GOLFPRO e MSU12.