Da ieri è iniziata la fase II, tra il timore dei più preoccupati e la gioia degli insofferenti. Entrambe prospettive comprensibili e rispettabili ma tra il pessimismo di chi sostiene che presto saremo costretti a chiudere nuovamente a causa di una nuova impennata dei contagi e l’ottimismo di chi sostiene che sia tutto finito (o forse mai iniziato), esiste una visione realistica che propone di riaprire per non collassare economicamente, contando sul senso di responsabilità di ciascuno di noi…

Per poter essere responsabili però dobbiamo essere messi al corrente delle misure di sicurezza ancora necessarie, dal distanziamento sociale che da sempre l’OMS ha indicato nella misura di 1.80 cm, all’igiene respiratoria, al lavaggio mani secondo corretta procedura, con acqua e sapone per almeno 60 sec (o con gel disinfettante per almeno 40 sec), al corretto uso dei dispositivi di sicurezza quali guanti e mascherina.

Tutte informazioni che già indicate su questo sito ormai quasi due mesi fa, ma che ha senso riprendere e focalizzare in questa fase II di riapertura, così delicata.

Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione. Acqua e sapone o disinfettante per mani a base di alcool in % minima 60%. Il virus accede al corpo attraverso le mucose di occhi, naso, bocca e genitali, quindi è fondamentale evitare di toccarli con le mani non pulite.

Questa la corretta sequenza per il lavaggio mani con acqua e sapone o con disinfettante mani:

Usare guanti e mascherina nella maniera più corretta possibile è estremamente importante perché se li utilizziamo nella maniera scorretta rischiamo di contaminarci anche più facilmente di quanto non potrebbe essere senza questi dispositivi.

Le raccomandazioni dell’ISS in merito all’utilizzo dei guanti sono le seguenti:

  • non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato di almeno 60 secondi
  • siano ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati
  • come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi
  • Siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato
  • Non vengano riutilizzati

Le mascherine di tipo chirurgico servono a ridurre il rischio che chi le indossa possa contagiare gli altri, poiché fermano una buona parte delle minuscole goccioline che possono veicolare il virus emesse dalla bocca e dal naso quando tossiamo, starnutiamo, sbadigliamo, parliamo e respiriamo. Non proteggono “in entrata”, quindi non impediscono un eventuale ingresso del virus ma se le indossiamo tutti, ci proteggiamo a vicenda.

A proteggere dal contagio altrui sono le mascherine con filtro FFP2 o FFP3, che però vanno riservate al personale medico e a chi deve necessariamente assistere un malato. In particolare quelle con la valvola non vanno assolutamente utilizzate perché veicolano l’aerosol al di fuori della mascherina.

Le mascherine monouso in media dopo le 4h perdono la loro capacità filtrante, quindi vanno cambiate. Quando indossate e durante la rimozione non vanno toccate nella parte anteriore ma solamente dai lacci o dagli elastici. Vanno indossate in modo che coprano bocca e naso stringendo bene il nasello e verificandone la massima aderenza al volto. Tutti gli altri utilizzi fantasiosi (con il naso di fuori, sulla fronte, sotto il mento, al collo, in tasca, etc), non solo sono inefficaci ma addirittura dannosi. Infatti, è possibile che l’uso scorretto delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione per via del contatto di parti potenzialmente infette con vestiti, parti del corpo o altre parti della stessa mascherina. Inoltre, il rischio potrebbe aumentare a causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di indossare la mascherina solo se si sospetta di aver contratto il nuovo Coronavirus e si hanno sintomi come tosse o starnuti, oppure se ci si sta prendendo cura di una persona che potrebbe essere malata di Covid-19. Non dice che le mascherine non servono, ma sottolinea la grave scarsità di mascherine a fronte di una pandemia che le renderebbe necessarie per una fetta consistente della popolazione mondiale. Per questo è importante usarle quando strettamente necessario: a mio avviso anche quando ci si deve esporre a contatti ravvicinati e prolungati (distanza inferiore ai 2 metri per un tempo superiore ai 15′) con altre persone e/o in luoghi potenzialmente contaminati, nei quali non ci si può esimere dall’andare. Resta sconsigliato l’utilizzo ripetuto della stessa mascherina per più giorni.

Il distanziamento sociale di 2 mt associato ad una corretta igiene respiratoria, all’utilizzo corretto e parsimonioso della mascherina chirurgica che tutela vicendevolmente i soggetti che la indossano e ad un eventuale utilizzo corretto e selettivo dei guanti, restano ad oggi la strategia di comportamento più efficace per la riduzione del contagio.

Nella sezione CoVid-19 di questo sito, ulteriori informazioni in merito alle procedure di lavaggio mani, del corretto uso della mascherina e delle procedure igieniche per la sicurezza sociale ed individuale adottate dallo Studio Fisioterapico Viti.

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