E’ ormai nota l’importanza della nutrizione e di una buona educazione al Mangiare Sano. Ma come può l’alimentazione aiutarci al tempo di coronavirus? Ovviamente non esistono diete anti-CoVid19, né per prevenirlo, né per curarlo, tuttavia possiamo fare del nostro meglio per alzare le nostre difese immunitarie.

Il Dott. Berrino, medico ed epidemiologo di fama riconosciuta, in questa intervista rilasciata durante la trasmissione Mangiare Sano lascia un contributo prezioso sulle attenzioni alimentari da tenere e non solo, ma parla anche del proprio progetto “over65: invecchiare sani e felici” di cui si possono trovare tutte le informazioni al sito lagrandevia.it

Un progetto mirato al recupero della salute e del benessere degli anziani tramite un’esperienza unica, dove si intrecciano sane abitudini quotidiane come il camminare, lo stare assieme, il movimento, la meditazione, lo yoga, l’arte del cucinare e si sperimentano esperienza come quella del digiuno breve e delle 24h. Tutto ciò per recuperare l’equilibrio della mente e del corpo, a partire dalla regolarizzazione intestinale, la cui permeabilità alle sostanze tossiche può diminuire già in poche settimane, regolarizzando di conseguenza i valori della pressione arteriosa, della glicemia, dei trigliceridi, restituendo il piacere di stare nel proprio corpo funzionante, con conseguente aumento del tono dell’umore.

Sinteticamente potremmo riassumere i suoi consigli suddividendoli in due macro gruppi, quelli delle cose da fare (SI) e quello delle cose da evitare (NO):

SI – introdurre nella propria dieta i cereali integrali (come ad es il riso integrale: 1 tazza di riso e 2 di acqua, cotto per assorbimento senza scolare), i legumi (da introdurre gradualmente in modo da dare il tempo al sistema di adattarsi e produrre gli enzimi atti alla loro digestione), i probiotici che troviamo nello yogurt naturale con fermenti lattici vivi e nel kefir, la frutta (da non eccedere in caso di glicemia alta), la verdura (meglio cruda che cotta, quando possibile), tutti gli alimenti propri della dieta mediterranea originaria (non quella di oggi). L’obiettivo è quello di fare funzionare al meglio il “secondo cervello”, ovvero l’intestino, per migliorare la funzionalità del nostro sistema immunitario. Possiamo aumentare le difese immunitarie grazie alla presenza di microbi intestinali che -sin dalla nascita- “allenano” e tarano le nostre difese in modo che siano efficaci contro i batteri nocivi, senza produrre però patologie autoimmuni che, al contrario, attaccano il nostro corpo, non riconoscendolo come tale.

NO – Evitare cereali raffinati come farine e pasta bianca, carne e salumi. Non fare uso di antibiotici se non strettamente necessario, per non distruggere la flora batterica che mantiene il nostro intestino in buona funzione, migliorando così anche il tono dell’umore. In caso di febbre non “spegnere” subito la temperatura con gli antipiretici ma lasciare che il corpo esprima la propria reazione di difesa contro i batteri nocivi ma ricorrendo alla tachipirina solo in caso di temperatura molto elevata, sopra i 39 °C.

Importante è passeggiare ( a distanza!), se le misure di sicurezza lo consentono, altrimenti fare movimento e ginnastica a casa o fare ripetutamente le scale a ritmo sostenuto.

Il Dott. Berrino contestualizza l’alimentazione nel sistema più ampio dell’essere, invitandoci anche alla pratica di tecniche di rilassamento, respirazione e recitazione di un mantra, come avviene nella meditazione, nella preghiera, nel training autogeno, nel canto e in tutte quelle pratiche che liberano la mente. Queste parrebbero “calmare” il sistema simpatico, attivare il riflesso barocettore e ridurre lo stato infiammatorio. Fondamentale lo spirito e l’approccio: vivere consapevolmente ogni istante della propria vita, restando presenti nel “qui ed ora”, aderenti alle piccole attività quotidiane, radicati al suolo, concentrati sulle piccole azioni come masticare, camminare, cucinare, etc. Riscoprire il silenzio ed in esso stare nella pienezza dell’esercizio della consapevolezza.